Viaggiare, vivere: Leonardo, Rodi e il lavoro di animatore

Leonardo animatore

Dopo avervi raccontato la mia avventura in Thailandia in solitaria, indovinate un po’ chi intervistiamo oggi?! Ho chiesto a Leonardo, così introverso e solitario, di parlarvi della sua esperienza come animatore a Rodi. Se non ci fossero state le foto come testimonianza, non avrei mai creduto che fosse partito per davvero! Curiosi di leggere la sua storia?

Perché hai deciso di fare l’animatore?

Sono sempre stato molto curioso e la mia voglia di viaggiare, scoprire, partire verso qualcosa di sconosciuto ed ignoto, verso un’avventura lontano da casa, mi ha spinto verso questa esperienza!

Come è iniziata questa avventura?

A Roma ho fatto il mio primo colloquio, accompagnato da mio papà. Una volta tornato a casa ho ricevuto una telefonata per un secondo colloquio a Cuneo, dove mi hanno comunicato che ero stato “assunto”!

Prima della partenza avrei dovuto frequentare un corso di formazione a Djerba, ma in quel momento la situazione in Tunisia non era molto tranquilla e quindi il corso non venne effettuato. Così ad aprile feci bagagli e partii direttamente per Rodi!

Quali aspettative avevi prima di partire?

In realtà non pensavo a niente, il mio scopo era soltanto arrivare a destinazione e vivere un’esperienza unica e nuova! Ero così euforico che i giorni precedenti indossavo già abiti da estate in città (a Siena), per iniziare a calarmi nella parte!

Qui hai scoperto il tuo amore per il Windsurf, giusto?

Esattamente! In aereo mi capitò tra le mani un depliant che parlava dell’ “isola del vento”. Mi incuriosì molto ed una volta giunto a destinazione, non appena possibile, provai subito questa disciplina. Fu amore a prima “planata”! Da questa esperienza è iniziato tutto ed i viaggi seguenti, in quegli anni, li dedicai tutti al Windsurf. Le prime destinazioni furono Capo Verde (isola di Sal) e Tarifa alle quali ne seguirono molte altre!

Come si svolgeva la tua giornata tipo da animatore?

Appena arrivato, mi scontrai subito con la cruda realtà! Il resort era stupendo, mentre le camere a noi dedicate erano strette scomode. Il mio ruolo era quello di animatore sportivo, ma mi occupavo anche degli spettacoli, del mini club e del risveglio muscolare, tassativamente con la compilation di Enya!

Avevi malinconia di casa?

Inizialmente molta. Quando parti, la tua mente é offuscata dall’euforia. Pensi ad un’ esperienza solo come divertimento, mentre pian piano si fa spazio la solitudine. Ricordo che ogni sera salivo sul tetto, lontano da tutti, per estraniarmi e contemplare il mare. In fondo ero molto timido, come lo sono ancora adesso!

Hai stretto comunque amicizia con qualcuno?

Sì, prima con il barista greco con il quale uscivamo spesso in motorino per fare alcune esperienze come il Bunjee Jumping e successivamente con gli animatori scozzesi, folli e simpaticissimi!

Consiglieresti questa esperienza ai ragazzi della Gen Z?

Decisamente sì, un’esperienza da fare assolutamente e da vivere con spensieratezza. Carpe Diem, ragazzi!

Un episodio divertente?

Prima di partire avevo acquistato il mio primo cellulare! Peccato che dopo pochi giorni dal mio arrivo si ruppe cadendo in piscina!


A quale esperienza vi sentite più affini? Al mio viaggio in un camp di Muay Thai in Thailandia o all’avventura di Leonardo come animatore in Grecia?

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