In viaggio con il Grinch: alcuni luoghi del mondo dove non si festeggia il Natale!

L’ultima volta ci eravamo lasciati con Babbo Natale che si apprestava a consegnare i doni. Oggi vi condurremo alla scoperta del viaggio compiuto dal suo diretto antagonista, il Grinch! Questa creatura scontrosa, solitaria ed irascibile odia il Natale e tutto ciò che rappresenta. Vediamo insieme dove ci porta!

Perché in alcuni paesi il Natale non viene festeggiato?

Uno dei principali motivi è il credo religioso, come accade per l’Islam ed il Buddhismo. Il Corano non reputa la nascita di Gesù, considerato comunque un profeta importante, una festa da festeggiare. Niente decorazioni natalizie dunque in Marocco, Turchia o Iran. Anche il Buddhismo non prevede festeggiamenti per il giorno di Natale.

Tuttavia ci sono alcuni paesi che hanno risentito delle influenze americane ed europee, dove in quelli che sono i nostri giorni di festa, la vita scorre regolarmente, convivendo con le decorazioni natalizie. In altri invece il Natale viene sostituito, in un periodo diverso dell’anno, con celebrazioni che esaltano la luce, la musica, le danze ed il cibo.

India, Giappone, Cina

Le comunità cristiane in India sono poche ed il Natale non si festeggia. È la festa delle luci, Diwali, la più importante tra gli indiani, dedicata alla luce nel suo senso fisico e spirituale durante la quale si accendono candele galleggianti o lanterne che simboleggiano la rinascita. Per l’occasione si indossano abiti nuovi e si scambiano piccoli doni.

In Giappone il Natale assume un significato diverso da quello strettamente religioso. È una giornata da trascorrere con gli amici, fare shopping o uscire, una giornata dedicata al consumismo. Il 24 dicembre è un giorno dedicato agli innamorati che tradizionalmente si scambiano un regalo e vanno a cena fuori per mangiare il pollo fritto e la Christmas Cake, una torta di pan di spagna con panna montata e fragole, decorata con le immagini di Babbo Natale, chiamata dai giapponesi Santa-San (サンタさん).

Neanche i cinesi fanno l’albero di Natale cene o regali da scambiare la mattina del 25. Se escono a cena, per l’occasione ordinano un piatto tipico di Suzhou, l’anatra degli otto tesori, una versione tradizionale cinese del tacchino ripieno americano! L’anatra viene infatti riempita con svariati ingredienti come carne di pollo, gamberi, castagne, bambù, riso e salsa di soia. Un’altra usanza è quella di regalare delle mele il giorno della Vigilia come simbolo di pace e serenità.

Il Natale in Marocco e Turchia

Il Natale musulmano onora la nascita del Profeta Maometto e come ogni evento nel calendario islamico, si celebra in base alle fasi lunari, il 12° e 13° giorno del 3° mese del calendario musulmano (Rabi al-àwwal) e non il 25 Dicembre.

In Marocco è festa nazionale e la giornata si trascorre in famiglia, indossando abiti tradizionali e ricordando la vita e gli insegnamenti del Profeta. Nelle moschee si organizzano veglie di preghiera, lettura di poesie e canti spirituali. In alcune città del Marocco l’evento si celebra anche per le strade festeggiando con musica e canti tipici.

Durante il Natale islamico tra le prelibatezze da assaggiare ci sono cous cous, frutta secca e leben (latte fermentato). Vengono inoltre preparati tre tipi di pane: uno molto sottile da mangiare con burro e miele (“barrire”), uno molto morbido con olio di oliva e olive nere ed il pane tradizionale. Immancabile il tè servito con arachidi, mandorle e datteri.

In Turchia il Natale viene celebrato solo dai cristiani, mentre i turchi musulmani aspettano il Capodanno per festeggiare. Durante questa ricorrenza si addobbano strade, alberi e case, si scambiano doni ed i più piccoli aspettano Noel Baba! Il Capodanno non ha nessun significato religioso. Prima dell’era musulmana, i turchi avevano già una tradizione legata ad un albero decorato chiamato l’albero della vita. A Nardugan, i pini, simboli d’immortalità nell’antica mitologia turca, venivano decorati ed intorno agli alberi si intonavano cori.

fireworks over the maidens tower uskudar istanbul turkey
Photo by Soner Arkan on Pexels.com

Thailandia

Niente Natale tradizionale in Thailandia, dove una delle festività più importanti è il Songkran, celebrato tra il 13 e il 15 aprile, che accomuna i principali paesi buddhisti come Cambogia, Myanmar, Laos, Nepal, la regione dello Yunnan.

Durante la vigilia è tradizione pulire a fondo la propria casa e per il Maha Songkran ci si reca in processione al tempio del villaggio per offrire cibo ai monaci e lavare le rappresentazioni del Buddha. Il pomeriggio è dedicato ai riti di purificazione: i più giovani versano dell’acqua profumata nei palmi delle mani e sui piedi degli anziani, in segno di rispetto. Nei giorni successivi i fedeli si recano al tempio con bastoncini di incenso, candele ed acqua profumata da deporre ai piedi dell’altare del Buddha. Si indossano abiti sgargianti e dai colori accesi.

Natale con il Grinch
Songkran: riti di purificazione

Il Natale a Cuba

A Cuba la tradizione del Natale era molto radicata e le famiglie si riunivano a tavola e andavano a messa, fino a quando il regime di Castro abolì le festività natalizie retribuite nel 1969. Ma con la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1998 il “Natale è tornato”, ma non come lo intendiamo noi!

Durante la settimana prima di Natale a Villa Clara si celebrano i festeggiamenti di San Juan de los Remedios, con sfilate, musica e fuochi d’artificio. E poi ci sono i piatti tipici! Immancabile l’arrosto di maialino da latte, servito con varie salse e riso bianco, fagioli neri, insalata o yucca in mojo, una tipica prelibatezza cubana. Non si scambiano regali né alla cena della vigilia né al pranzo di Natale.

Bahamas

Lo spirito natalizio è presente alle Bahamas da quando il cristianesimo è stato introdotto dai colonialisti europei, ma per i locals la festa più importante è lo Junkanoo, una parata in maschera che si svolge il 26 dicembre ed il 1 gennaio in cui le strade di Nassau si riempiono di ballerini in costumi tradizionali fatti a mano e musica suonata con tamburi in pelle di capra, campanacci e ottoni. Deriva da una festa celebrata dagli schiavi nel XVI-XVII secolo  durante il periodo natalizio, quando venivano concessi loro tre giorni di libertà e dunque andavano in maschera di casa in casa, su dei trampoli.

Natale con il Grinch
Junkanoo

A Natale alle Bahamas si mangiano torte al cocco, alla frutta, prosciutto cotto, tacchino, piselli e riso, maccheroni al forno, insalata di cavolo, platano e pesce fritto o bollito (in particolare cernia e dentice). E da bere zabaione, limonata e birre locali.


E voi rinuncereste al Natale tradizionale per un di queste festività? Siete team Babbo Natale o team Grinch?! Scrivetelo nei commenti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *